sabato 18 dicembre 2010

sulle primarie e l'alleanza con la destra

Io mi chiamo Federico Iori e vivo all' estero dove lavoro.
Vorrei esprimere un paio di considerazioni in merito all' intervista di bersani su repubblica.

Mi chiedo, da uomo della strada che apprende le notizie sulla politica italiana negli ultimi tre anni dall' estero:
il PD che cosa e'? che cosa e' il PD che e' nato nel 2008 con vocazione maggioritaria?
quando i miei amici all' estero scettici sul PD mi chiedono cosa dice il PD, io non so davvero cosa rispondere. so' cosa e' il PD che voglio io e quello che vogliono i compagni di Modena e di Paris con cui mi discuto, ma non so' cosa sia il PD che ha in mente la dirigenza nazionale. e temo che non lo sappiano nemmeno loro.

Nonostante tutte le migliori intenzioni, le grandi manifestazioni, la lotta anche in parlamento, l' azione del PD non e' efficace. Ci si gongola su piccoli traguardi, ma non si guarda piu in la' dell' interesse particolare. Ci si confronta su questioni che dovrebbero essere gia' assodate. Tipo le primarie o le alleanze.
E i valori e il programma? Dove cavolo e' un grande programma che dia una prospettiva futura alle nuove generazioni? dove la guida forte sicura e determinata?
Dove i valori le idee che dovrebbero far sognare una generazione verso la conquista di eguaglianza e giustizia e benessere sociale per tutti ???

Si ridiscutono le primarie, si parla di sacrifcio.... io direi che siamo al suicidio.
Gli elettori non capiscono.
Voi, dirigenza, fate piccoli giochetti per avere qualche voto in piu dal centro o dagli scontenti della destra (sia a livello locale che nazionale, non crediate di schivarvela). non funziona. Deludete la vostra base di sinistra e quella persino piu moderata temo. NOI NON VOGLIAMO COMPROMESSI, NON VOGLIAMO UN PARTITO SCHIAVO DELLE MOSSE POLITICHE DI ALTRI. NON ORA. dopo tutti gli episodi di compravendita di parlamentari, (SCHIFO!) dopo i voltagabbana, i traditori, la corruzione, VOGLIAMO UN PARTITO FORTE E SERIO. FORTE DI UNA SUA IDENTITA', DI UN SUO RIGORE MORALE. Vogliamo un partito con la schiena dritta.! Bersani ha la schiena dritta, questo Si. Allora, perche' tirarsi sempre la zappa sui piedi!??
Avanti con le primarie, avanti con la discussione e il dialogo a sx, con Dipietro e Vendola ad esempio.

Perche' continuare ad inseguire Fini e Casini??!?!?!
Io lo dissi tempo fa ed ora lo ribadisco: se il PD si alleasse con questi soggetti politici o rinunciasse alle primarie, esattamente come rinunciare ad una piccola parte di identita', io con estrema sofferenza, riconsegnerei la tessera. E' da quando ho 14 anni che ho una tessera di partito in tasca, da quando la mia coscienza civile e politica e' maturata, dalla Bolognina direi fino ad Oggi. Sempre orgoglioso nonostante tutto della scelta fatta. Ora, sinceramente, non sono piu disposto a scendere a compromessi. Ne abbiamo abbastanza dei compromessi. Con tutti i sacrifici che stiamo facendo, basta compromessi. CI serve un partito unito e serio, che vada per la sua strada trascinando gli altri, non facendosi trascinare. Voglio un partito che sappia cosa sia la questione morale, che la applichi e che sia coerente con i valori del suo elettorato.
Siamo al limite e LA COERENZA CON MIEI VALORI PERSONALI prevale su quella "imposta" DAL MIO PARTITO!
Mai con un ex-post-fascista! MAI!
Mai con ex berlusconiani. Esperimento con UDC e' gia fallito. Mai con un gruppo che definisce malattia l' omosessualita' ad esempio.

Basta con questa agonia per favore. Vi prego!

Vi scrivo molto avvilito, amareggiato, preoccupato per il mio Paese...da cui sono lontano da ormai 3 anni, e per il quale continuo ad interessarmi e a sperare in un ribaltamento nobile ed alto della politica.
Credo nel PD, ma vorrei piu determinazione e coraggio. Basta vecchi tatticismi, si abbia il coraggio di puntare alto. La gente lo capirebbe: ormai stiamo scavando oltre il fondo. Fate ripartire questo Paese, e cercate di cambiare la testa delle persone, per favore.
Davvero. per favore.

Accoratamente
Federico Iori

mercoledì 8 dicembre 2010

Oggi ho fatto il cambio di indirizzo ufficiale dalla francia alla spagna all' ufficio delle tasse.
mortacci. Efficenzia diabolica: la mezzora di attesa al freddo (mai arrivato cosi presto ad un ufficio pubblico) mi e' valso il cambio di indirizzo tramite autocertificazione su foglio ciclostilato (male) consegnatomi e ritiratomi da quella che penso fosse l' "usciera"...che si e' pure complimentata perche' avevo compilato le due parti (identiche) allo stesso tempo senza che lei me lo dovesse spiegare la seconda volta. e alla sua sorpresa le ho pure detto: "la classe!" e le ho strappato un ammiccamento divertito!
so' proprio figo.....

domenica 5 dicembre 2010

"ma se io avessi previsto tutto questo....

...dati causa e pretesto, le attuali conclusioni..."

ma se avessi fatto davvero il maestro di sci? mappork!
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

sabato 4 dicembre 2010

giorno dopo giorno, contando quelli che mancano, pensare di andarsene da qui diventa sempre piu' dura. mappork! e riesco sempre a mettermi nelle situazioni piu incasinate...jsuis grave...tres grave!

giovedì 2 dicembre 2010

DDL GELMINI- aka how to kill University in Italy



testo emendato del DDL Gelmini con le osservazioni della Commissione Bilancio della Camera, in rosso. In nero invece gli emendamenti che la Commissione Cultura della Camera aveva apportato al testo approvato al Senato. "Come si può notare, la maggioranza si è rimangiata anche il poco che aveva cambiato, ha tolto tutte le risorse, qualsiasi cosa verrà fatta dovrà essere senza oneri aggiuntivi per lo Stato e Tremonti ha definitivamente commissariato la Gelmini (ultimo articolo aggiunto)

domenica 21 novembre 2010

Paris.

ad ogni cambio di metro' fatto di corsa, ad corsa fatta in velib alle ore piu strane, ad ogni angolo che svolti e che ti porta dans des nouveaux et insolites passages, la' mi dico, paris mi manchera'. inutile nasconderlo. si mi manchera'.

giovedì 28 ottobre 2010

dopo 3 anni

....il mio laboratorio a paris si sta svuotando del tutto!

L'avventura parigina iniziata nel 2008 si sta concludendo...e come me diversi amici partono o sono gia' partiti. forse e' cosi che vanno le cose, cosi devono andare....

domenica 10 ottobre 2010

Cine...


..ieri abbiamo assistito alla prima di una nuova opera di Seba, Palak Panner.
Malinconico ma intrigante.
Nell' anno 2010 di nostra vita, dovremmo avere la presunzione di vivere in un paese unito con la P maiuscola. In un' Italia forte della Memoria della sua storia che si affaccia alle sfide del nuovo millennio con un'esperienza maturata e consolidata negli anni nel campo del sociale, della dialettica politica, delle (nuove per noi, ma non completamente estranee) dell' integrazione culturale tra cittadini di diversi paesi che vivono sullo stesso suolo. Invece, e' sempre dannatamente avvilente osservare giorno dopo giorno, come l' Italia fatta dagli Italiani, stia camminando all' indietro come un gambero (Gianni Rodari non ne sarebbe fiero). Leggendo la croanca quotidiana con gli scontri politici arrivati alle bassezze piu impensabili, con i dossier pseudo-gioranlistici usati come arma, con la dichiarazione "che sarebbe meglio dotare i nostri aerei in afghanistan di bombe", con i sindacati in rivolta l'uno con l'altro...mi chiedo se non siamo gia impazziti del tutto. Nelle cronache dei giornali non si legge che odio. Odio, livore, violenza nelle parole, nei termini e nei concetti piu semplici. Siamo, temo, gli uni contro gli altri. A livello dei partiti lo sconttro e' sempre stato violento da quando la destra e' salita al potere con il berlusconismo in poppa. Hanno contribuito ad alzare lo scontro politico e sociale andando ben al di la' di quello che oguno poteva aspettarsi, tant'e' che le oscenita' che quotidianamente vengono proferite da questi politicanti hanno ormai creato assuefazione e tolleranza nel popoletto. La cosa che mi colpisce di piu' tuttavia, rimane la violenza verbale usata. Tutto si rifa' a concetti bellici. Killeraggio, sciacallaggio, bombardamento mediatico, imprecazioni via tv, offese vergognose e da cafoni rivolte agli avversari politici, disprezzo delle persone con battute razziste (2010!!) su ebrei, musulmani, immigrati, incitamento a prendere i fucili per far valere il federalismo, esaltazione ed apologia del fascimo. Poi alle parole arrivano i fatti. Questo ahime, andatevelo a cercare notizia per notizia, lo ha portato non la destra, ma il berlusconismo di destra. Noi non abbiamo vissuto durante il regime fascista e poi l'occupazione nazi-fascista. Non abbiamo vissuto la cruenta lotta di liberazione e la guerra fratricida tra Partigiani e repubblichini. Non abbiamo vissuto i contrasti di allora. Dovremmo esserne contenti, parola dei partigiani. Ebbene oggi, a mio avviso, e' come se vi stessimo lentamente ricadendo dentro. Scivolando leggeri e rincoglioniti verso un punto di non ritorno di scontro permanente. un paese assediato siamo, assediato da noi stessi. Uno scontro permanente di violenza non ancora fisica che imprigiona le menti e le sensibilita' di ognuno. Temo che non se ne uscira' e che la violenza possa aumentare. E intanto noi si sta alla finestra a guardare questo povero paese sbandare in alto mare come una zattera di profughi. La storia si ripete.

domenica 3 ottobre 2010

J't'emmène Au Vent
(Louise Attaque)

Allez viens, j't'emmène au vent,
je t'emmène au-dessus des gens,
et je voudrais que tu te rappelles,
notre amour est éternel
et pas artificiel
je voudrais que tu te ramènes devant,
que tu sois là de temps en temps
et je voudrais que tu te rappelles
notre amour est éternel
et pas artificiel
je voudrais que tu m'appelles plus souvent,
que tu prennes parfois les devants
et je voudrais que tu te rappelles
notre amour est éternel
et pas artificiel
je voudrais que tu sois celle que j'entends
allez viens j't'emmène au-dessus des gens
et je voudrais que tu te rappelles
notre amourette éternelle,
artificielle.

mercoledì 21 luglio 2010

... quante cose non ho ancora fatto in Paris mentre a Donostia casualmente piove al mio arrivo?
E perche' oggi sono malinconico per una citta' che ho comunque voglia di lasciare?
mah....forse sono solo stanco di cambiare ancora.

mercoledì 14 luglio 2010

tra la via Emilia e il west




e ieri, mentre rientravo sull' Emilia, da Bologna, con il sole arancione del tramonto languido ed umido dell' estate emiliana, mi e' proprio venuta in mente che mi trovavo "tra la via Emilia e il west". E un fiume di ricordi, emozioni, si e' riversato da non so quale borsa di mery poppins dentro l'abitacolo della mia macchina!
e poi il vedere in lontananza, dopo il ponte di santambrogio la sagoma controluce arancione della Ghirlandeina...a sun propria a Modna, vaccaduncanleder!
E la ho capito che ci sono tutte ma proprio tutte le mie radici.

venerdì 9 luglio 2010

Stampa in sciopero contro la legge sulle intercettazioni

di Roberto Montefortetutti gli articoli dell'autore

Domani (venerdì 9) sarà la giornata del silenzio contro la «legge bavaglio», il ddl Alfano sulle intercettazioni. Oggi scioperano i giornalisti della carta stampata. Domani sarà il turno di quelli di radio, televisioni, dei siti on line, degli uffici stampa. L’obiettivo è quello di rendere il più possibile «fragorosa» e «partecipata» la «giornata del silenzio» indetta dalla Fnsi con l’adesione convinta dell’Ordine dei giornalisti, contro la legge che «rischia di mettere a tacere tutto il sistema dell’informazione italiano» e contro i tagli della «manovra» di Tremonti all’editoria: un altro pesante «bavaglio» alla libertà di informazione. Oggi incroceranno le braccia anche i poligrafici aderenti alla Cgil e domani per la prima volta sciopererà anche il popolo della «rete», i siti web non saranno aggiornati. Non sarà in edicola neanche il Manifesto.

«Una scelta obbligata e senza alternative in mancanza di fatti nuovi che avrebbero potuto far cadere le ragioni della protesta» ha spiegato ieri il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, rispondendo anche a chi ha ipotizzato strumenti di lotta diversi ha ricordato che lo sciopero è stato proclamato dopo diversi momenti di mobilitazione. «Lo sciopero è un mezzo e non un fine che per noi resta quello di far arretrare una legge sbagliata». La protesta per difendere il diritto dei cittadini ad essere informati, ha assicurato, andrà avanti sino alla denuncia alla Corte europea per i diritti dell’uomo. «Sappiamo che alcuni giornali, per condizioni ideologiche o questioni di militanza, non aderiranno allo sciopero. Noi ci appelliamo perché questa è una battaglia di tutti. Quanto più una protesta è fragorosa più il risultato è forte». In più ha ricordato a chi chiedeva maggiore «fantasia» e forme di protesta alternative, che la proclamazione ufficiale di uno sciopero che coinvolge il servizio pubblico può essere disdetto solo in presenza di fatti nuovi che «non ci sono stati».

Vi è stato il tentativo di cercare d’intesa con gli editori altre forme di protesta, ma non è stato possibile realizzarle per tempo. Per la Fnsi lo sciopero resta lo strumento di lotta unificante e più efficace della categoria, segno della sua «autonomia» in un’azione di «resistenza civile» che ha come obiettivo non un seplice aggiustamento della legge, ma lo stralcio dell'informazione dal ddl sulle intercettazioni. Le sue proposte a tutela della privacy le ha già messe sul tavolo.

08 luglio 2010

da L'Unita'.

mercoledì 7 luglio 2010

Assisto dall' inizio estate alla querelle di polemiche che si susseguono a Modena riguardo la realizzazione di diverse opere ed interventi pubblici. Ho anche preso parte indiretteramente coinvolto al dibattito, felice dell'insperata chance di potermi esprimere seppur via email. Leggo quotidianamente i pochi quotidiani accessibili online sulla cronaca locale per non rimanere a digiuno di notizie. Seguo con puerile partecipazione il dibattito tra i vari attori di primo piano coinvolti nella vera e propria battaglia politica interna al partito ed esterna con la cittadinanza critica. Mi accorgo con sgomento che non ho un punto di riferimento politico valido e serio. Ho le mie idee, questo si, nessuno me le togliera' mai; ho la mia testa e la mia voce per gridare...e ho tanta voglia di gridare. Tuttavia non ho un referente politico. Vedo diversi soggetti che esprimono di volta in volta posizioni concondordanti con le mie, altre volte no, ma non vi e' un soggetto politico, una persona di riferimento cui guardare. Persino il partito lo sento sempre piu sfilacciato. Persino il PD in cui ho creduto e onestamente credo ancora come progetto. Ma parliamo sempre di progetti qui, per decine di anni, e come da tradizione, il prodotto finito, quando lo vedremo?? vaccaduncane!
Dov'e' quel progetto di vita, quelle aspettative che l'alta politica del rinnovamento e del cambiamento dovrebbero instillarti dentro? dove il fervore del lotta, della conquista di un Nuovo Sol dell' Avvernir? dove la tensione, la trepidazione verso il cavalcare nuove sfide per dare nuove prospettive di vita migliori alle giovani generazioni? dove sono le parole concrete ferme e solide che mi aspettavo di sentire negli ultimi anni? dove?. Le parole ci sono, in realta', solo che sono gridate troppo flebilmente e da troppe voci. Sono tirate, spezzate ormai sfilacciate da piu parti. Non sono che l'ombra sbiadita di se stesse. Non sono deluso, non e' il termine che utilizzerei, ma come molti altri miei amici e coetanei, forse rassegnato. Rassegnato a non vedere una nuova societa' migliore piu equa piu sociale piu' moderna realizzarsi. Solo gli aspetti piu negativi e duri sembrano essere accentuati. Sono stanco di dover cercare in me motivazioni e giustificazioni per tracciare una X su un simbolo nella scheda elettorale. Sono stanco di vedere contraddizioni spacciate per virtu'. Sono stanco dei giochi politici. Sono stanco di sentirmi considerato dagli apparati statali, dalle compagnie di trasporti un emerito coglione, buono solo per acquistare prodotti di infima qualita'. Sono stanco di dover vedere persone arricchirsi quando io non so neanche se avro' un lavoro il prossimo anno. Sono stanco di non poter decidere dove vivere. Sono stanco di vedere lavoratori con 40 anni di contributi faticare per arrivare a fine mese con la pensione. Sono stanco di essere ormai consapevole che la mia generazione e' stata completamente fregata e dimenticata: 30 anni, come non averli, perche' non esistiamo. Sono stanco di accumulare rabbia. Sono stanco di sentirmi davvero inutile nel cambiare le cose. Se non riesci semplicemente a dialogare a livello di circoscrizione comunale, qualcuno mi deve spiegare come si pensa di poter cambiare marcia a livello nazionale o europeo, o mondiale. Sono stanco di leggere solo notizie di tragedie, arresti, morti, corruzione sui quotidiani. Le buone notizie, non possono essere solo legate a chi passa il turno dei mondiali. Sono stanco. Sono stanco ed dannatamente incazzato. O la mia generazione si da' una mossa, o forse lo e' gia', sara' completamente sommersa e noi con essa.
Spengo. Attendo la Rivoluzione.

martedì 6 luglio 2010

Maroni tace sugli eritrei e apre un nuovo fronte: l'aeroporto di Malpensa

di U. De Giovannangeli

<< Aiutateci, siamo innocenti, non lasciateci morire...>>. Il grido di aiuto dei deportati eritrei nel lager libico, non scalfisce la corazza dell’insensibilità del ministro Roberto Maroni. Per il titolare del Viminale, la pratica è chiusa. Neanche una parola, nemmeno mezza. Dopo aver risolto l’emergenza sbarchi a Lampedusa, «ora l’aeroporto di Malpensa è la frontiera più avanzata per l'ingresso di immigrati clandestini, perchè da un anno Lampedusa è uscita dai traffici di clandestini dalla Libia», sentenzia il ministro.

Secondo Maroni, «i controlli sulle coste libiche hanno chiuso le rotte e nei primi mesi di quest'anno non è arrivato praticamente più nessuno a Lampedusa». Per questo ora l'attenzione delle autorità italiane si sta spostando sugli ingressi via aria, studiati partendo proprio da Malpensa, perché, spiega, «la frontiera aerea è la più insidiosa...». « Cosa intende fare ora il ministro dell'Interno?Chiedere aiuto di nuovo alla Libia di Gheddafi per respingere gli irregolari anche in Lombardia?», commenta Sandro Gozi,capogruppo del Pd nella commissione Politiche della Ue di Montecitorio.

Nessuna pietà
Nessun ripensamento. Il «modello-Libia» va per il meglio e andrebbe esportato. Per mare e nei cieli...Esulta Maroni, è silente Frattini. Ai due ministri consigliamo di prestare attenzione a questa testimonianza: «Ci torturano a tutte le ore, ci insultano e ci picchiano. Prima eravamo in un centro di detenzione, a Misurata. Alcuni di noi erano stati arrestati perché già abitavano in Libia, altri sono stati presi nelle città, altri ancora sono stati respinti dall'Italia lo scorso anno. Anche se avevano il diritto di essere accolti come rifugiati sono stati respinti». Così a CNRmedia uno dei 250 rifugiati eritrei detenuti in condizioni definite «disumane» nel deserto della Libia, senza acqua, cibo nè cure mediche. «Nessuno è morto nel trasporto, ma in molti hanno gravi problemi di salute. Ci sono persone che hanno braccia, gambe, teste rotte - prosegue il rifugiato - Ci sono anche 18 donne bambini. Le torture sono state molto pesanti. Tre persone, appena arrivate qui, hanno bevuto detersivo e sono state portate in ospedale: si è trattato di tentativi di suicidio». «Nessuno può venirci a vedere, nessuno viene a proteggerci, attorno a noi ci sono solo l'Ambasciata eritrea che ci vuole rimpatriare e le autorità libiche. Il problema è ottenere dei visti - aggiunge - abbiamo bisogno di essere riconosciuti come rifugiati, abbiamo bisogno di aiuto da parte della comunità internazionale proprio qui e ora. Perché stiamo morendo nel deserto».

Il Consiglio Italiano per i rifugiati (Cir) ha lanciato un nuovo accorato appello per i rifugiati eritrei detenuti in condizioni disumane nei centri di detenzione libici. «Dal centro di detenzione di Brak arrivano allarmanti notizie sul rischio di vita a cui sono esposti i 245 rifugiati eritrei che, dopo i maltrattamenti subiti negli ultimi giorni, chiedono l’intervento internazionale per salvarsi», si legge in un comunicato del Cir. « Sulla stessa lunghezza d’onda è Amnesty International.

Le condizioni del centro di detenzione di Sebah sono drammatiche - denuncia Amnesty in un comunicato - : oltre al sovraffollamento, l’acqua e il cibo sono insufficienti e i servizi igienici inadeguati. Amnesty ha sollecitato il governo libico a non rinviare forzatamente in Eritrea gli oltre 200 cittadini eritrei, rispettando in questo modo il principio internazionale del «non respingimento» verso Paesi in cui una persona potrebbe essere a rischio di subire tortura o altre forme di maltrattamento o dove «la sua vita, l'integrità fisica e la libertà personale potrebbero essere minacciate» . Se rinviate in Eritrea - incalza Amnesty - queste persone «rischiano di subire la tortura, punizione riservata ai colpevoli di “tradimento” e diserzione».

da L'Unita'.

lunedì 5 luglio 2010

continuo a pensare...

....che non me ne andro' mai da paris. invece, lo so, e me lo devo ficcare nella testaccia, che arrivera' il momento di andarsene anche da qui. E nonostante le "benedizioni al contrario" che lancio alla citta' (pulineina!), e' bene che me lo ficchi in testa a modino, per dirla semplice. E nonostante tutto, so che mi dispiacera' da morire. Davvero.
E pure uno stupendo gruppo di amici cari. Mi mancheranno da matti!

venerdì 2 luglio 2010

temperatura

Oggi ci sono 35 gradi e 37% di umidita' a palaiseau. meglio che a Modena. Todavia, non avrei mai creduto di soffrire cosi tanto il caldo stando a Paris. Ho appena mangiato yogurt con banana a pezzetti, e mi accingo a vedere la partita dei quarti di finale. porca troia oggi dire di essersi concentrati e' davvero troppo. sconnettendo mi rifugio nel frigo. Ma mi hanno incastrato, come grida il consigliere pdl beccato con coca roma ieri...e non vogliamo neanche come e cosa gli hanno incastrato!

mercoledì 30 giugno 2010

Codanna di Dell' Utri..un mafioso in politica.

PALERMO - Sette anni di carcere per Marcello Dell'Utri, ma è assolto per le "condotte successive al 1992, perché il fatto non sussiste". Questo il verdetto 1 della seconda sezione della Corte d'appello di Palermo presieduta da Claudio Dall'Acqua (a latere Salvatore Barresi e Sergio La Commare). In primo grado, il senatore del Pdl era stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Oggi, dopo cinque giorni di camera di consiglio, i giudici d'appello riscrivono la sentenza in uno dei punti più delicati del processo, quello della trattativa che secondo la Procura e il Tribunale sarebbe intercorsa fra l'organizzazione mafiosa e Marcello Dell'Utri alla vigilia della nascita di Forza Italia.

La Corte ritiene invece provato che Dell'Utri intrattenne stretti rapporti con la vecchia mafia di Stefano Bontade e poi, dopo il 1980, con gli uomini di Totò Riina e Bernardo Provenzano, almeno fino alla stagione delle stragi di Falcone e Borsellino nel 1992.

Eccoli, allora, i capisaldi della condanna. Innanzitutto, l'assunzione del boss palermitano Vittorio Mangano per fare da stalliere nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi. "Attraverso la mediazione di Dell'Utri e del mafioso Gaetano Cinà - aveva ribadito il procuratore generale Nino Gatto poco prima che i giudici entrassero in camera di consiglio - Mangano assicurò protezione contro l'escalation dei sequestri a Milano". Nell'autunno 1974, l'arrivo di Mangano sarebbe stato sancito da un incontro fra Dell'Utri, Berlusconi e i capimafia palermitani Stefano Bontade e Mimmo Teresi, nella sede della Edilnord. I giudici della corte d'appello hanno evidentemente creduto al pentito Francesco Di Carlo, che ha svelato di essere stato presente a quell'incontro.

La sentenza di primo grado sosteneva pure che prima del 1980 Dell'Utri aveva fatto da tramite per gli investimenti a Milano di Stefano Bontade, all'epoca uno dei padrini più influenti di Cosa nostra palermitana, che era alla ricerca di aziende pulite del Nord Italia in grado di riciclare i miliardi di lire provenienti dal traffico internazionale di droga.

Il senatore Dell'Utri non era presente alla lettura della sentenza nell'aula bunker di Pagliarelli ed ha preferito aspettare la decisione della corte d'appello a Como. Poi ha commentato la sentenza in una conferenza stampa a Milano 2. Per lui, il sostituto procuratore generale Nino Gatto aveva chiesto una condanna anche più alta di quella inflitta in primo grado, 11 anni. E aveva fatto un appello finale ai giudici: "E' il potere a essere giudicato (...) Voi potete contribuire alla costruzione di un gradino, salito il quale forse, e ripeto forse, si potranno percorrere altri scalini che potranno fare accertare le responsabilità che hanno insanguinato il nostro Paese. Oppure lo potete distruggere questo gradino".

Il riferimento del procuratore generale era a quelle indagini delle Procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze che di recente hanno ricevuto nuovi spunti dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza: l'ex killer oggi pentito ha parlato di "garanzie" che sarebbero state offerte nel 1993 dal "compaesano" Dell'Utri e da Berlusconi, alla vigilia della nascita di Forza Italia. L'assoluzione di Dell'Utri per le vicende successive al 1992 suona adesso come una sconfessione di Spatuzza, ma su questo punto bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per capire se i giudici della corte d'appello hanno valutato il pentito del tutto inattendibile, oppure se si sono limitati a ritenere il suo contributo non determinante, perché sulla trattativa politica-mafia ha riferito in fondo solo quanto appreso da uno dei suoi capi, Giuseppe Graviano.

Di certo, però, nel processo Dell'Utri non era solo Spatuzza a parlare di un accordo politico-mafioso in vista della nascita di Forza Italia. Nella sentenza di primo grado, che aveva portato alla condanna del senatore di Forza Italia, una parte rilevante era rappresentata dalle dichiarazioni di Nino Giuffrè: l'ex fedelissimo del capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano aveva parlato del sostegno elettorale dei boss in cambio di "garanzie" che sarebbero state offerte da alcuni intermediari. Adesso, la sentenza di appello sembra mettere in discussione anche quelli che erano ormai ritenuti i capisaldi delle ultime inchieste sulla trattativa fra mafia e politica durante la stagione delle stragi del 1993.

(Articolo di Repubblica)

domenica 27 giugno 2010

e aggiungo che mi sono anche rotto dei network, facebook, i blog, il twitter, le mailing list, i newsgroup, le daily mail digest, il forum.....quando riprenderemo a parlarci e scriverci normalmente?
viviamo piu qui in rete che nella vita reale, se tale la si puo' chiamare. relazioni virtuali e veloci, bulimia di amici, bulimia di incontri. e non ci gustiamo il presente. fast sex, fast friends vorrei dire. non e' per me. almeno non continuativamente. vorrei sapere dove sono i "vecchi amici". vado a recuperare carta e penna.
ieri al gay pride.
veramente partecipato e moooolto fico! un delirio di colori e persone diverse! splendide!
pero' mi chiedo se nel 3o millennio sia normale dover manifestare in maniera cosi' forte per dover affermare e difendere la propria identita' sessuale. Non riusciam proprio ad accettare che vi siano persone con gusti, tendenze e carattere diverso dal mio o dal tuo? Uff...
Comunque il gay pride e' proprio una bella festa.

mercoledì 16 giugno 2010

Sandokan pentiti, il tuo potere è finito

di ROBERTO SAVIANO

ORA che ti hanno arrestato anche il primo figlio, è giunto il tempo di collaborare con la giustizia, Francesco Schiavone. Sandokan ti chiama ormai la stampa, Cicciò o' barbone i paesani, Schiavone Francesco di Nicola, ti presentano i tuoi avvocati. E Nicola, come tuo padre, hai chiamato tuo figlio a cui hai dato lo stesso destino. Destino di killer. Accusato di aver ucciso tre persone, tre affiliati che avevano deciso di passare con l'altra famiglia, con i Bidognetti. Nessuno si sente sicuro nella tua famiglia, il tuo gruppo ormai non dà sicurezza. Non ti resta che pentirti. Questa mia lettera si apre così, non può iniziare diversamente, non può cominciare con un "caro". Perché caro non mi sei per nulla. Neanche riesco a porgertelo per formale cortesia, perché la cortesia rischia già di divenire una concessione che va oltre la forma. Scrivendo non userò né il "voi" che considereresti doveroso e di rispetto, né il "lei". Chi usa il "lei", lo so bene, per voi camorristi si difende dietro una forma perché non ha sostanza. Allora userò il tu, perché è soltanto a tu per tu che posso parlarti.

Sei in galera da più di dieci anni. Prima ti eri rinchiuso a Casal di Principe in una casa bunker sotterranea. È lì che ti hanno scovato e arrestato. Oggi hanno catturato tuo figlio in un buco analogo, solo più piccolo: stesso luogo, stessi arredi, simboli di un potere sterile - il televisore a cristalli liquidi - , divenuti più dozzinali con il trascorrere degli anni.

Persino stessa passione per la pittura. Cos'hai pensato quando hai saputo che l'hanno stanato, quando ti hanno riferito che a guidare il blitz identico a quello che ha portato alla tua cattura c'era lo stesso uomo, Guido Longo, allora capo della Dia napoletana, oggi questore di Caserta? Cosa hai pensato quando hai visto l'antimafia di Napoli diretta dal Pm Cafiero de Raho combattere ancora lì, non indebolita nonostante le mille difficoltà? Che sensazione ti ha generato scoprire che "Nic'ò barbone" si è arreso con il tuo stesso gesto, l'identico modo di alzare le mani, quasi si trattasse di un tuo clone, non di tuo figlio? Cosa provi ora che la moglie di Nicola subirà le stesse pene che ha subito tua moglie? I tuoi nipoti vivranno come i tuoi figli senza padre, con i soldi mensili versati da qualche tuo vicario e il destino da camorrista già scritto perché intorno tutti vogliono così, perché tu vuoi così. Cosa provi? È a questo che è valsa la tua scalata alla testa dell'organizzazione, con tutti gli ordini di morte che hai impartito, con tutti gli uomini un tempo tuoi sodali che hai ucciso addirittura letteralmente con le tue stesse mani?

Ogni tuo amico ti è divenuto nemico, hai fatto ammazzare Vincenzo De Falco con cui eri cresciuto, hai fatto ammazzare i parenti di Antonio Bardellino, l'uomo che ti aveva dato fiducia, potere e persino amicizia. Vi tradite l'un l'altro e sapete dal primo momento che questo accadrà anche a voi stessi. Perché questa è la vostra vita, uccidere i vostri più cari amici, distruggere coloro con cui siete cresciuti per non essere distrutti. E sarete distrutti da coloro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari. Come ti sei sentito Francesco Schiavone Sandokan quando in una relazione che hai fatto consegnare ai tuoi legali affermi di vedere fantasmi che ti vengono a trovare nella tua cella? Come ti senti quando piangi, quando ti senti impazzire, quando fai il finto pazzo pur di uscire dalla galera? Quando vieni a sapere che l'altro tuo figlio, Emanuele, è stato arrestato come un qualunque tossico che vende hashish per avere soldi? Lui figlio del capo dell'impero del cemento che si fa beccare come un tossico qualsiasi? Quando il tuo ordine era quello di non far spacciare in paese e invece tuo figlio finisce per farlo a Rimini, come ti senti? L'unica speranza che hai è quella di pentirti, non devi continuare a indossare la maschera della tigre feroce, mentre sei diventato un gatto rinchiuso e castrato.

Castrato come Francesco Bidognetti, tuo alleato e allo stesso tempo rivale, ormai sull'orlo del pentimento, che deve per forza mantenere la pace con uomini che gli hanno ucciso parenti e alleati. Che deve vedere le sue donne tradirlo una alla volta. Un uomo che del comando ormai conserva soltanto il ricordo. Oggi ha difficoltà a mantenere il suo gruppo, i sequestri di beni e gli arresti lo stanno divorando. Eppure i tuoi uomini, quelli che tuo figlio avrebbe ucciso, erano disposti a passare con lui pur di non stare sotto il comando del tuo erede. Hai sempre saputo quale fosse il tuo destino. Fatturate miliardi di euro all'anno, il patrimonio del tuo clan è simile a quello di una manovra finanziaria, ma il vostro non è un destino da uomini. È solo un destino da criminali, coloro che si credono re e si ritrovano prigionieri. Con il wc accanto al tavolo dove mangiate, con un secondino che vi ispeziona, con i vostri figli che hanno vergogna di dire chi siete, e un vetro che vi impedisce di toccare finanche le mani delle vostre mogli.

Come sopporti questa ripetizione di un copione che tu stesso hai scritto sulla pelle della tua discendenza, che a sua volta doveva inciderla nella carne altrui? Sei fiero che il tuo primogenito rischi di finire i suoi giorni in carcere? Costretti a vivere come topi. Per mesi, anni. Condannati, già prima di ogni sentenza, a nascondervi, a mentire, a camuffarvi, a pagare uomini dello Stato per aiutarvi, a comprare politici per difendervi, a mercanteggiare promesse e favori in cambio di protezione e sotterfugi. Ma anche a costringere dei poveri vostri compaesani ad accogliervi sotto minacce, mentre alle vostre famiglie tocca farsi svegliare dalla polizia nel cuore della notte o farsi pedinare per giorni e giorni. È questa la sostanza del vostro impero. Hai avuto e hai ancora molti politici in pugno, condizioni gli appalti di molta parte di questo Paese. Proprio perché stai in galera e porti il peso del tuo potere, ti consideri migliore rispetto a imprenditori e parlamentari vicini che valuti codardi. Eppure di questa superiorità cosa ti rimane? Loro stanno fuori e tu sei dentro. Perché continua a difenderli il tuo silenzio? Cosa mai potrà compensare il tuo ergastolo e la distruzione continua della tua famiglia? Non lo vedi? Francesco Schiavone, che cos'hai ottenuto? L'ergastolo e un futuro sepolto in galera. Non hai più alcuna speranza di uscirne fuori finché sei vivo. E allora, che cosa pensi, che ragioni ti dai della tua vita?

Credo, in realtà, di sapere a cosa stai pensando. Che adesso gli affari fuori sono buoni. La crisi economica aumenta il business del clan la tua galera passa in secondo piano. Pensi che hanno anche promulgato leggi favorevoli. La legge sulle intercettazioni sarà d'ora in avanti il vostro scudo, con questa legge non avrebbero mai potuto arrestare tuo figlio, la legge sul processo breve potrà tornarvi utile. Avete politici alleati nei posti chiave, e (se verrà confermato quanto dichiarano le accuse dell'antimafia di Napoli) il sottosegretario allo sviluppo Nicola Cosentino è in diretto rapporto con la tua famiglia. Non perché tuo parente ma perché in affari con te. Quindi pensi di avere un ministero importante dove passano soldi e favori nelle tue mani.

Ma tu sei e rimani in galera però. Ricordi quello che ha detto Domenico Bidognetti su Nicola Ferraro quando si è pentito? L'ha accusato non perché anche Nicola Ferraro sia tuo parente, ma per gli affari che fa con te e tramite te. Ricordi? Dovresti saperlo. Lui ha dichiarato che "Nicola Ferraro prelevava i rifiuti speciali delle officine meccaniche, anzi fingeva di prelevare i rifiuti ma in realtà faceva delle false certificazioni e venivano smaltiti illegalmente". Lui leader casertano dell'Udeur molto legato a Clemente Mastella è stato arrestato nella retata che azzerò il partito. "Era un imprenditore molto vicino al clan dei casalesi. Prima era più vicino alla famiglia Schiavone, poi deve essersi avvicinato a Antonio Iovine". E poi - continua Domenico Bidognetti che conosci bene e tu stesso l'hai in qualche modo allevato - "a testimonianza dei buoni rapporti fra il Ferraro ed il clan, un anno fa Cicciariello (Francesco Schiavone, cugino omonimo di Sandokan n. d. r.) mi disse che voleva mandare a dire a Ferraro di intercedere presso il suo 'comparè Clemente Mastella Ministro della Giustizia, per fare revocare, un po' per volta, i 41 bis applicati a noi casalesi. Non so dire se poi Cicciariello attuò questo proposito".

Ecco prima o poi, supponi, qualche politico amico attenuerà la tua pena e tornerai come quando eri giovane a vivere in carcere come in un hotel. Se non toccherà a te stesso, magari a Nicola, tuo figlio. Ti è stato consentito di incontrare un boss di Cosa Nostra, Giuseppe Graviano, mandante dell'uccisione di Don Puglisi, responsabile della morte di Falcone e Borsellino e delle stragi che nel '93 colpirono Firenze, Milano e Roma. Chissà cosa vi siete detti nei vostri colloqui durante l'ora d'aria al carcere di Opera, dove entrambi scontate il regime del 41 bis? Avete stretto alleanze, avete escogitato nuove strategie? Avete messo a punto degli strumenti per rivalervi su coloro che vi hanno punito, nel caso non fossero disposti a venire a patti? Avete vagheggiato di avere in mano, pur dal cortile di un carcere di massima sicurezza, il destino dell'Italia? Pensate che il vostro silenzio o una vostra mezza parola possa delegittimare i vertici del potere politico? Mettergli paura? Ingenuità, Schiavone. Non ti rendi conto che siete divenuti burattini pensando di essere burattinai. Ma non vedi quello che sta accadendo?

Ciclicamente appoggiate politici che vi fanno promesse, vi usano per ottenere ciò che gli torna utile, vi scaricano quando non servite più, quando intravedono delle alternative. Perché in questo Paese in cui il potere è sempre in mano a pochi e soliti, i soli di cui è certo che verranno prima o poi rimpiazzati da qualche rivale emergente siete voi.
La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camorristi continuamente cambiano, sono interscambiabili. I cimiteri sono pieni di camorristi indispensabili. Non stai vedendo che stanno eliminando il tuo gruppo? E quello di Bidognetti? E i fedeli Iovine e Zagaria? I due latitanti? Ancora liberi. Liberi di fare affari, di dirigerli. I tuoi reggenti diventati re nei fatti, perché non esiste nessuna incoronazione, mentre le detronizzazioni, quelle esistono, e prima o poi vengono scritte con il sangue, se non quello del sovrano decaduto, almeno quello dei suoi ultimi fedeli. È questo ciò che ti attende e lo sai. Loro ti tradiranno (se non lo stanno già facendo) proprio come tu hai tradito Antonio Bardellino e Mario Iovine.

Quattro anni fa feci un invito nella piazza di Casal di Principe. Lo feci alle persone, soprattutto ai ragazzi che erano lì presenti. Li invitai a cacciarvi dai nostri paesi, a disconoscervi la cittadinanza, a togliere il saluto alle vostre famiglie. "Michele Zagaria, Antonio Iovine, Francesco Schiavone, non valete niente". Urlai con lo stomaco e con la volontà di dimostrare che si potevano fare i vostri nomi, in quella piazza. Che non succede proprio nulla se si fanno. Che non sono impronunciabili, neanche quando si chiede non a una, due, o cinque persone, ma a molte, moltissime, di denunciarvi, di spingervi ad andarvene da Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Casapesenna. A liberare queste terre. Tuo padre mi ha definito un buffone, non è l'unico a pensarla così. Tu stesso hai fatto scrivere dai tuoi avvocati che racconto menzogne. Sulle pareti di Casal di Principe mai è apparso un insulto a te, neanche dopo la strage di Casapesenna che avevi ordinato. Invece decine e decine le scritte contro di me, e appena si pronuncia il mio nome, i giovani delle mie zone mi riempiono di insulti. E quando vedono i tuoi figli, cosa fanno? Che cosa rappresentano questi ragazzi senza madre, senza padre, con gli occhi delle polizie sempre puntati addosso? Ti credi un uomo a far vivere così i tuoi figli? Tua moglie in prigione, i figli mollati ai parenti. È da uomo di onore, questo? Da uomo di rispetto?

Non è un uomo una persona che fa vivere così la propria famiglia. Questo lo sai nel profondo di te stesso. Una vecchia espressione napoletana identifica con un'espressione molto efficace un potere fatto solo di sbruffoneria: "guappi di cartone". Voi la usate per definire un uomo che parla e poi non agisce e ha paura. Io la uso per mostrare quanto sia codardo il vostro potere di morte, corrotto il vostro business, e che il vostro silenzio difende tutti quei colletti bianchi, imprenditori, editori, commercialisti, onorevoli, ingegneri che lavorando per voi pensando soltanto di lavorare per delle imprese di cui non vogliono conoscere l'origine. Guappo di cartone sei perché ordini esecuzioni di persone disarmate, fai sparare alle spalle a innocenti. Guappo di cartone perché temi ogni mossa che possa compromettere le tue entrate di danaro, perché sei disposto a perdere faccia e dignità per un versamento in euro. Guappo di cartone che costringi al silenzio della paura tutti i tuoi paesani se vogliono lavorare nelle tue imprese. Guappo di cartone perché non fai crescere nessuna impresa che con te e con i tuoi non faccia affari. Guappo di cartone perché avveleni la terra dove i tuoi avi avevano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avvelenata non produce nulla se non cancro.

Può sembrarti assurdo ma siccome nessuno te lo chiede, te lo ripeto io un'altra volta. Collabora con la giustizia. Prima che tutti i tuoi figli finiscano in galera o ammazzati. Prima che le tue figlie siano costrette a matrimoni combinati per farti ancora contare qualcosa, prima che i tuoi nipoti debbano tutti legarsi attraverso matrimoni agli imprenditori locali per cercare di controllarli, sempre, ovunque, in ogni momento. Invita a pentirsi anche tuo fratello Walter. Fuori dal carcere si sentiva il protagonista di Scarface. Non c'era assessore, sindaco, segretario di partito o imprenditore che non volesse fare patti e affari con lui. E ora? Ora in galera lo divora una malattia, ha perso un figlio, è divenuto uno scheletro che cammina e implora ai giudici clemenza, lui che non l'ha mai data alla sua terra e ai suoi nemici. Per cosa taci ancora? Pensi che ti renda onore tutto questo? Pensi che ti rispettino coloro che il tuo silenzio difende? Tutti coloro che avete reso potenti, sensali con la coscienza pulita perché non sparavano, ma costruivano, smaltivano, votavano, governavano. Tutti questi non sono lì con voi. E andranno con chi comanda. Ieri eravate voi oggi sono altri, e domani altri ancora. Loro saranno amici di chi conta. Come sempre. E voi morirete in carcere.

Tu cosa vuoi, Francesco Schiavone? La tua morte? Rimpiangi di non essere finito ammazzato? Come tuo nipote Mario Schiavone "Menelik"? Facesti uccidere per vendicare la sua morte un carabiniere innocente Salvatore Nuvoletta, aveva vent'anni quando il clan dei casalesi chiese la sua testa, non fu lui ad uccidere in un conflitto a fuoco tuo nipote. E l'hai fatto ammazzare lo stesso. Tu e i tuoi uomini. Uccidendolo mentre era disarmato, mentre giocava con un bambino. Questo è onore?

Io sono cresciuto in terra di camorra e so come ragioni. Consideri smidollato chi ha paura di morire, chi ha paura del carcere. Sai che se vuoi davvero comandare sulla vita delle persone, devi pagarlo questo potere. Tu e i tuoi amici vincete perché sapete sacrificarvi mentre i politici e gli imprenditori di questo paese non sanno farlo. Quante volte ho sentito pronunciare queste parole dai miei conterranei. Ma non per tutti è così.

Prima o poi vi schiacceranno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà destinato a finire. Non è la volontà che muta il destino delle cose, e tu, Schiavone, non sei che l'ennesimo di una catena infinita. Ma forse potresti fare un gesto, una scelta che compensi almeno in parte tutto quanto hai fatto. Mostra tutto. Sollevati dal tuo potere, dal potere dei tuoi affari, sottosegretari, sindaci, presidenti di provincia, sollevati dai veleni, dai morti, dalle dannate famiglie che credono di disporre di cose, persone, e animali come sovrani. Collabora con la giustizia, Schiavone. Invita a consegnarsi Antonio Iovine e Michele Zagaria. Sarebbe un gesto che ridarebbe a te e ai tuoi dignità di uomini. Provate ad essere uomini e non utili bestie feroci da business e accordi. Collabora con la giustizia, mostra che sei ancora un essere umano e non solo un agglomerato di cellule capace solo con rancore e avidità di strisciare di covo in covo, o di cella in cella.

©2010 Roberto Saviano/ Agenzia Santachiara

lunedì 14 giugno 2010

dovrebbe esserci il sole qui. dovrebbe essere giugno e dovrebbero potersi vedere le spiagge affollate di gente.
nei miei dannati sogni. ma chi ha creato i paesi baschi???

martedì 25 maggio 2010

mail che ho scritto ad una serie di esponenti dell' Amministrazione Modenese in merito ad una polemica nata sulla costruzione di una piscina e di un campo da golf all' interno di due splendidi parchi modenesi. La polemica inferve gli animi tra i militanti pd (giustamente), i cittandini partecipano con forme spontanee di confronto e l'opposizione politica con bordate a mezzo stampa locale. Gli Amministratori della citta' invece sembrano quasi scioccati ed offesi dal fatto che la cittadinanza non sembra gradire decisioni prese sempre ed esclusivamente dentro il palazzo. Questo il mio contributo alla discussione, in cui mi sono trovato coinvolto in un botta e risposta di mails:
(a tuttoggi nessuna delle persone che hanno scritto di rimando alla mailing list hanno ancora avuto una minima risposta:)

io sono Federico Iori.
Anche io non ho capito bene come mia mail e' entrata nell' elenco. Si vede tramite qualche forward in discussione cone su questi temi e poi cosa probabile tutto elenco di destinatari e' stato riutilizzato in via "ufficiale".

Mi permetto in modo molto civile di dire il mio parere sulla mia Citta'..Io che causa il lavoro che non ho trovato in Modena, sono stato obbligato a spostarmi all' estero. E da Paris seguo sempre tramite organi di informazione locale e tramite la mia famiglia le vicende politiche e civili di Modena.
Seguo anche le vicende del PD, il mio partito, in cui milito, e dal quale vorrei vedere realizzato un serio progetto di vita da proporre ai cittadini e soprattutto ai giovani tutti non solo a livello nazionale ma anche a livello locale.

Dopo le varie tornate elettorali in cui le amministrazioni di sx accusano una flessione di consensi, penso che tutti, dai cittadini sostenitori agli amministratori locali, dovrebbero seriamente aprire una riflessione. Perche' non si governa una citta' come Modena con una maggioranza del 50.1 %. Non siamo andati al ballottaggio per una manciata di 100 e rotti voi. Non si governa con un monocolore. Non si puo' governare ancora una volta mettendo i cittadini di fronte alle scelte compiute dall' amministrazione.
Tutte le ottime e positive iniziative che l'amministrazione ha messo in campo di "bilancio partecipativo" sono ahime, a mio avviso mera apparenza: si discute in modo pubblico di decisioni gia' prese e confermate a livello di giunta e di "alti piani e dirigenze". Non si puo' pensare di innovare la politica e i suoi contenuti in questo modo. Non si possono apprendere le notizie dai giornali o, sempre in modo polemico, da denuncie strumentali da parte dei gruppi politici di minoranza.

Questa amministrazione deve avere coraggio, coraggio di mettersi in discussione. Coraggio di andare di fronte ai cittadini e parlare chiaro. Su cosa pensano che Modena sia ,.su cosa REALMENTE vogliono e ritengono che Modena deve diventare. Non posso pensare che un progetto come Modena futura che per bocca dei suoi principali sostenitori, porti la citta' a piu' che raddoppiare il proprio numero di abitanti in meno di 20 anni, (300mila abitanti andare al 2030 o simile) non sia presentato ai cittadini fino allo sfinimento, discutendo ed ascoltando tutti in tutti i luoghi in tutte le sedi possibili!

Da 30enne come sono e da persona che sta' facendo una magnifica esperienza extra modenese, di stampo europeo, non posso non chiedermi cosa l'amministrazione pensa di fare per i giovani non solo per il loro tempo libero, ma anche e soprattutto per le loro prospettive future di lavoro e di integrazione nel tessuto della citta'.
E si parla dei giovani arrivati da altre citta' italiane, da (speriamo!) altre citta' europee ed extra europee, si parla dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro, e dei giovani che frequentano l' Universita'. Si parla dei giovani che si ritrovano nei Centri Sociali, come ex-Libera e come oggi il Guernica, dei giovani delle associazioni di volontariato e dei giovani figli di immigrati che nascono oggi nella Modena del 2010.

L'amministrazione deve dialogare con queste realta' e deve secondo me chiedersi davvero e chiedere ai cittadini, anche andando a suonare porta a porta, quale conseguenza possa avere ogni azione o decisione che ha intenzione di prendere.

Cosa vuol dire costruire piscine o campi da golf nei parchi? cosa vuol dire urbanizzare in maniera massiccia la citta' ? cosa vuol dire e come lo si vuol fare.
Io vedo le cite', le banlieu parigine figlie della crisi degli alloggi degli anni 70 e figlie di una risposta alla massiccia immigrazione sostenuta dalla Francia: capisco perche' venga voglia di bruciare le auto. Capisco perche' si creano ghetti. Capisco che i quartieri dormitorio sono piu dannosi che utili. E capisco e vedo che ad oggi il sistema francese sta' ripensando cio' che ha fattto negli anni passati. Forse bisognerebbe riflettere anche a Modena, ovviamente su ben altri livelli fortunatamente non certo ancora comparabili con Paris, ma cmq, avviare una riflessione piu profonda e piu' concertata. E se a livello locale vi sono persone o gruppi di cittadini che si infuriano per certe scelte o non condividono certe decisioni di pianificazione, forse e' perche' non hanno capito le motivazioni: forse non hanno semplicemente capito. Magari varrebbe la pena di ri-spiegare il tutto affinche le persone possano capire e riflettere.

E secondo me, se l' amministrazione entrasse nel mondo universitario per esempio troverebbe tante voci con cui dialogare e di cui ascoltare le esperienze. Lo stesso potrebbe avvenire con forme di ritrovo sociale diverse da quelle canoniche e da sempre conosciute. E magari, evitando l' incancrenirsi di situazioni di disagio e miseria e soprusi come quelle dei tanti "condominii eroina", ci eviterebbero di vedere penose sfilate di camper e roulotte verdi padane urlanti slogan demagocici, strumentali razzisti e sopratuto stupidi e totalmente inefficaci.

Allora, io mi dico: chi deve essere piu "scocciato" nei toni? L'amministrazione che vede scambi di discussione partecipata tra cittadini che si interessano alle dinamiche della citta' o i cittadini in questione che si vedono messi alla berlina per il loro prendere posizione?

Io ci penserei seriamente. E peccato io dico che in questa mail nata per caso forse da una svista o da un errore non tanto casuale, non vi sia una maggiore rappresentanza del mondo politico che deve guidare al meglio la nostra citta'.

Purtroppo sono lontano dalla mia splendida citta' ma il mio amore ed orgoglio per lei non viene meno giorno dopo giorno.
Mi auguro che anche le persone elette democraticamente all' amministrazione nutrano sempre gli stessi miei sentimenti disinteressati.

Nonostante tutto, un buon lavoro e un augurio per un vero confronto.

Federico Iori.

lunedì 19 aprile 2010

un vulcano ci seppellira'....

...questo lo dicevano anche gli abitanti di pompei e di ercolano mi sa'...
comunque sia, under the island, middle of a mountain, there is big bad blowin' system...
Volcano! Il vulcano ci ha bloccati tutti! Tutti fermi, gioca lui. E lui non smette di giocare. Sicche' tutti quanti con il naso in su', scrutando il cielo alla ricerca della prova malefica di ceneri nell' aria a giustificare tangibilmente il blocco. Invece, non vediamo nulla..e come pagani infedeli surfiamo da un sito di informazioni all' altro, beviamo le parole dei tg, ci appelliamo al santo (bevitore!) delle compagnie aeree per avere un segno di ripresa della circolazione; uno spiraglio di movimento in tanta staticita'. Siamo come tornati indietro di 100 anni, o piu'. Bloccati, chi da una parte, chi da un'altra, abbiamo riscoperto il treno, la condivisione delle auto; chi ha scelto di fermarsi ad aspettare nel punto esatto in cui gli era stato impedito il viaggio, chi e' semplicemente tornato a casa, magari fischiettandosela e ridendosela sotto i baffi per l'imprevedibile caos scatenato da un vulcano in una sperduta isola pure fallita economicamente, conosciuta per i geyser e per le canzoni di Bjork. Eppure, non ci lamentiamo. Stiamo tutti qui ad aspettare curiosi di sapere cosa ci diranno gli oracoli del vulcano, aspettando un segno della misericordia di Efeso. Che stavolta si e' davvero ben incazzato. Pero', forse questa calma e quiete forzata, non sono cosi' drammatiche no? Voglio dire: i ritmi si sono spezzati, gli impegni sono saltati, no frenesia di viaggi multitappe correndo da un terminal all' altro, no coincidenze maledette, no angoscia di giustificare il non essere al lavoro. Tutti capiscono, tutti accettano o quasi. C'e' chi riesce ad essere in auto alle otto al lavoro, c'e' chi si adagia suo malgrado nelle hall degli aeroporti in attesa speranzosa, ma nessuno scalpita. Tutti a guardare. Ebbene mi dico, non e' un po' poetico questo? doveva arrivare il vulcano protagonista per rallentare il mondo? Fermare la nostra schizzofrenica voglia di muoverci? Potrebbe essere un' occasione, per chi puo' permetterselo, di riflettere a che livello di frenesia siamo riusciti ad arrivare con gli spostamenti ed i nostri impegni quotidiani. Godiamoci il riposo forzato. O almeno, comunque, potremmo fare una riflessione su quanto valga davvero la pena rimbalzare costantemente ai quattro angoli del mondo....tiriamo un bel sospiro. Sarebbe bello sapere che come noi anche le violenze e le ingiustizie sono stata bloccate dal vulcano. Me lo auguro di cuore.

mercoledì 14 aprile 2010

SEGNALAZIONE: Incontro a Sassuolo

Si terrà domani sera, giovedì 15 aprile, a partire dalle ore 20,30 presso la
sala G.P. Biasin di via Rocca, la conferenza dal titolo *"La responsabilità
della scuola per la formazione intellettuale e sociale degli "ultimi". Il
significato dell'imperativo "I Care".*

Si tratta di una conferenza la cui relatrice sarà la professoressa Rita
Turrini, Direttrice del 3° Circolo Didattico di Sassuolo e che rientra nel
programma di un'iniziativa promossa proprio dal 3° circolo didattico in
collaborazione con la *Fondazione Don Lorenzo Milani di Firenze*.

*Sarà aperta e visitabile, infatti, fino al 17 aprile compreso presso le
Scuole Elementari S.Giovanni Bosco, in via Refice a Sassuolo, la mostra
documentale dedicata alla figura di Don Lorenzo Milani.*

La Fondazione di Firenze, infatti, ha realizzato una mostra fotografica
itinerante, composta da 27 pannelli di grandi dimensioni, su Don Lorenzo
Milani e la scuola di Barbiana, con foto dell'epoca completate da pensieri
estrapolati dagli scritti di don Milani; una mostra che da sabato scorso e
fino a sabato 17, negli orari di apertura della scuola (dalle ore 9 alle ore
16) sarà aperta e visitabile per tutti.

Don Lorenzo era uno di quegli uomini che, per le sue scelte nette e
coerenti, le sue rigide prese di posizione, il linguaggio tagliente e
preciso, la sua logica stringente di ragionare e argomentare, si tirava
facilmente addosso grandi consensi o grandi dissensi con schieramenti
preconcetti che hanno spesso offuscato la sua vera dimensione. Su di lui è
stato detto e scritto molto, sono state fatte opere teatrali e quattro
films, però resta ancora molto da scoprire sopratutto in quella dimensione
religiosa che è l'aspetto fondamentale di tutta la sua vita e delle sue
opere. Non è possibile capire appieno don Lorenzo e i motivi delle sue
scelte se, quando ci si avvicina a lui, non si tiene sempre presente che era
un prete e un prete che aveva deciso di servire Dio nel modo più completo,
dopo che da adulto si era convertito al cristianesimo. Tutto il suo operato
successivo va ricondotto a questa scelta.
ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISAL, CISL-Università, CNRU, CNU,
CONFSAL-Cisapuni, FLC-CGIL, LINK-Coordinamento Universitario, SNALS-Docenti
Università, SUN, UDU, UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR

Roma, 9 aprile 2010

Le Organizzazioni universitarie denunziano che nessuna delle proposte di
modifica al DDL governativo sull'Università (v. in calce il documento del
15.1.10) è stata accolta negli emendamenti presentati al Senato.
Al contrario, risulta ancora più evidente l'intenzione di scardinare il
Sistema nazionale dell'Università pubblica, concentrando le scarse risorse
in pochi Atenei ritenuti 'eccellenti' e ridimensionando il ruolo di tutti
gli altri.
A livello nazionale, si accentua l'attacco all'autonomia universitaria con
l'attribuzione del potere di valutare l'attività del singolo docente ad una
Agenzia nominata dal Ministro. A livello locale, si aumenta ulteriormente
di fatto il potere del Rettore e del Consiglio di Amministrazione
trasferendo la "competenza disciplinare" dal CUN a "collegi di disciplina"
di Ateneo.
Inoltre si aumenta la differenza tra gli ordinari e gli associati,
nell'ambito di un modello che sarà sempre più costituito da pochi docenti
di ruolo e da una 'base' amplissima di precari, in presenza di funzioni di
docenza svolte e non riconosciute.
Il DDL modifica la natura stessa dell'Università sottraendole il ruolo di
sede principale della Ricerca: non è un caso che non si affrontino la
questione dei ricercatori e quella dell'accesso delle nuove generazioni.
E' oramai più che evidente che si vuole demolire definitivamente
l'Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità e aperta a tutti.
Contro questo progetto è necessario che la società civile e il mondo
universitario (professori, ricercatori, precari, dottorandi,
tecnico-amministrativi, studenti) si mobilitino compatti.
Si proclama lo stato di agitazione e si invitano tutte le componenti
universitarie a riunirsi insieme nelle Assemblee di Facoltà e di Ateneo per
discutere sul DDL governativo anche alla luce degli emendamenti presentati.
Invitiamo tutti gli Organi accademici (Senati Accademici, Consigli di
Amministrazione, di Facoltà, di Dipartimento e di Corso di Studio) a
pronunciarsi sul DDL governativo.
Si chiede, in particolare, ai professori e ai ricercatori di protestare
contro il DDL governativo anche attraverso la rinuncia a ricoprire ogni
incarico didattico aggiuntivo, come hanno già cominciato a fare soprattutto
i ricercatori in tante sedi.
Si indice una settimana (dal 17 al 22 maggio) di mobilitazione in tutti gli
Atenei.
Si individua la giornata di venerdì 21 maggio 2010 per lo svolgimento di
una Manifestazione nazionale di tutte le componenti universitarie.

=================

Documento del 15 gennaio 2010:

"ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR-CONFSAL, CISL-Università, CNU, CNRU,
CONFSAL, FLC-CGIL, RDB-CUB, SNALS-Docenti Università, SUN, UDU,
UGL-Università e Ricerca, UILPA-UR

Le sottoscritte Organizzazioni ribadiscono che le soluzioni proposte
dal DDL governativo sull'Università non consentono il rilancio
dell'Università pubblica come Istituzione strategica per il progresso
culturale, sociale ed economico del Paese, anche per la mancanza di
adeguati investimenti a copertura degli interventi previsti dal DDL
governativo sulla qualità del Sistema; interventi peraltro al di fuori di
un progetto strategico sul ruolo, la funzione e la missione dell'Università.

Ribadiscono inoltre i seguenti punti sui quali sono particolarmente critici:

- l'Università pubblica non viene più indicata come "sede primaria della
ricerca";
- l'autonomia del Sistema universitario viene svuotata sia a livello locale
sia a livello centrale, concentrando in poche mani (il Rettore e il
Consiglio di Amministrazione) il potere di gestione degli Atenei e
assoggettando il Ministero competente a quello dell'Economia. Agli Atenei,
invece, deve essere assicurata una gestione democratica attraverso la
partecipazione di tutte componenti. In particolare, deve essere prevista
l'elezione di un Senato Accademico a cui siano attribuiti poteri di
programmazione, indirizzo e controllo;
- i previsti meccanismi concorsuali potrebbero addirittura accentuare il
localismo, senza eliminare i casi di nepotismo e senza premiare il merito;
- la istituzione della figura del ricercatore a tempo determinato, in
aggiunta alla pletora di figure post-dottorato, aggrava il problema del
precariato. Deve, invece, essere prevista un'unica figura pre-ruolo, dotata
di autonomia e responsabilità diretta di progetti di ricerca;
- la progressione economica dei professori e dei ricercatori viene
completamente affidata alla discrezionalità dell'Esecutivo, di fatto del
Ministro dell'Economia, tramite una delega i cui unici vincoli causerebbero
penalizzazioni stipendiali anche a coloro che venissero valutati
positivamente;
- assenza di qualsiasi riferimento al destino degli attuali ricercatori di
ruolo;
- non viene prevista alcuna riforma del dottorato di ricerca che è invece
necessaria e urgente anche per la formazione alla docenza;
- la nuova figura del "direttore generale" rischia di sovrapporsi a quella
del rettore;
- le indicazioni sul diritto allo studio risultano generiche e rinviano ad
una delega totale all'Esecutivo, invece di ridefinire un welfare
studentesco oggi palesemente inadeguato.

Le Organizzazioni ritengono infine inaccettabile la differenziazione del
regime pensionistico tra le varie figure docenti. In particolare,
denunziano i prepensionamenti di associati e ricercatori, in corso in
diversi Atenei, sulla base di recenti normative incoerenti e discriminatorie.

Queste posizioni comuni saranno rappresentate negli incontri con i Gruppi
parlamentari e le forze politiche.

Roma, 15 gennaio 2010"

lunedì 29 marzo 2010

esageriamo a modena...

dal sito del Comune di Modena:

Ordinanza in materia di sicurezza urbana per contrastare l'abuso di alcol negli spazi e nelle aree publiche

È in vigore in un’area poco più estesa del centro storico, compresa tra viale Muratori, via Tassoni, via Emilia Ovest, via Zucchi/Cialdini, la Linea Ferroviaria, via Menotti e via Trento Trieste.

1. Le attività commerciali in sede fissa (negozi, drogherie, ecc.) e quelle alimentari su area pubblica (venditori ambulanti) non possono vendere bevande alcoliche o miscele di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione dalle ore 20 alle ore 7 del giorno successivo.
2. Il divieto vale pure per le attività con vendita di alimentari di produzione propria (pizzerie al taglio, piadinerie, ecc.) a cui è però consentito vendere, insieme agli alimentari prodotti, bevande alcoliche a bassa gradazione (inferiore a 6% vol) anche dalle ore 20 alle 22, se destinate ad essere consumate all’interno degli stessi.
3. Gli alcolici si possono consumare all’interno di bar, locali, ristoranti e nei loro eventuali spazi di pertinenza all’aperto, oltre che nei circoli e nelle associazioni autorizzati che in ogni caso non possono vendere o cedere alcolici per l’asporto.
4. Sulle aree pubbliche è vietato consumare o detenere ogni genere di bevanda alcolica, in contenitori di qualsiasi tipo.
5. Titolari e gestori hanno l’obbligo di tener pulita l’area antistante i loro esercizi, rimovendo bottiglie, lattine e altri contenitori di bevande alcoliche.

SANZIONI fino a 500 euro saranno applicate a chi violerà l’ordinanza in materia di vendita di alcolici e pulizia dell’area antistante. Se la stessa violazione si ripeterà per due volte in un anno, l’esercizio o l’attività sarà chiuso per tre giorni.

SANZIONI da 50 a 300 euro saranno applicate a chi verrà trovato bere o detenere alcolici in aree pubbliche comprese nel perimetro indicato.




si sta diventando un po' paranoici????
siamo come a Bologna con divieti di bere in pubblico dopo le 20...
ziocanta!

sabato 27 marzo 2010

Back...

Back from the DPG in Germany! very pleasant stay. Godd bavarian beer, good bretzel, nice weather. Big enough to get lost, with a well-done symposium on theoretical physics. Germans are nice and fuckin' well organized. Nothing to say against, nothing to complain. We should look around more in Italy, take example from other successfull experience. And to me a bit more motivated. Everytime I'm around abroad, verytime I meet new guys from physics or not, my mind goes to my country, to what I left there, to what I would really find there, to what I miss and what is missing. Perfection doesn't exist, but can we fly down a while, take a breath and push our ruined country higher? can we take it higher? Why are we italians always tagged with fancy adjectives? No one hates us, for sure: but how is considered our reputation outside? what do they associate to our nationality...? the mafia party I saw 2 days ago? We are everywhere around Europe and not only. We bring with us fantasy, creativity, good mood good feelings, center of aggregation for people, no matter where are you, no matter where you come from. Almost everywhere reallly nice words for us. But at the end of the day....what does prevent us to be considered cool and "higly rated" people? or, why do we alway do our best to screw up things?????

giovedì 11 marzo 2010

stasera il mio amico Giovanni mi ha postato per informazione questo video preso dalla sovversiva (!) RaiTre:



dove si comprende la vera origine del ritornello tanto famoso quanto denigrante "che i giudici sono tutti Comunisti" lanciato ai quattro venti dal Sig.B.

Ebbene questo e' il commento che ho postato a seguito del video a giovanni:
daccordo con te. e' bello vedere che anche riina la pensa come berlusconi. soprattutto come ricercatore mi inorgoglisce che a "governare" di fatto l' italia vi siano persone che non sanno neanche distinguere un congiuntivo da un torsolo di mela. si va dai signori mafiosi camorristi e 'ndrini ai signori della lega. persone che, per i concetti ... See Moreespressi e la forma, avrebbero dovuto passare la vita alle differenziali. mah...la cultura. la cultura, il senso civico, il senso dello stato e della res pubblica. il rispetto delle differenze. il livello del paese e' abominevole, e tutto va a danno tuo, mio, delle persone oneste, dei lavoratori, delle famiglie che si fanno il culo per arrivare a fine mese, dei figli che devono crescere in questa nuova meta' del secolo.
ma lo capiranno tutti vedrai giovanni lo capiranno quando sara' troppo tardi. e non so se, come e quando avremo diritto ad un altro 25 Aprile
.

Curioso, perche' proprio oggi mentre raggiungevo a piedi attraverso i prati del plateau il mio laboratorio, riflettevo esattamente sul concetto espresso prima: il livello culturale delle persone che "governano di fatto" l' Italia. Parliamo dei mafiosi che a stento riesco a rispondere alle accuse dei giudici in italiano, parliamo degli intercettati al telefono nelle varie inchieste che ormai con nostro giubilo e tripudio riempiono le colonne di fondo dei nostri giornali. Prendete orbene i tabulati con i testi delle intercettazioni che sono ormai forniti di serie in allegato a qualsiasi quotidiano o settimanale e vi renderete conto di come si esprimono i "geni" della corruzione e delle truffe ai danni dello stato: da Repubblica del 9 marzo "Gennaro Mokbel progetta di andare da Ciarrapico per chiedere il suo sostegno. «Siamo tra l' incudine e il martello... chi sono i nemici dei nostri, sono lo Stato e hai capito... il ministero delle Finanze.. e no che caz... Dobbiamo fare qualche cosa. Adesso cerco di andare a parlare con Ciarrapico quanto prima e poi tutta ' na serie di imprenditori e che purtroppo hanno passato anche i guai loro nella vita. E mi possono sponsorizzare da dietro ma non possono appar?. Ti faccio l' esempio per assurdo, ma non è questo il caso, Stefano Ricucci mi voleva dare dei soldi... me li dai a me, ma tu devi stare fuori sennò ti bruci, me li devi dare a me ma devi stare fuori sennò mi rompi i coglioni, ti bruci . Poi sai un domani»". Un periodo completo con soggetto-predicato-complemento no? possibile? ma che e' una regola degli intercettati? e di testi cosi ve ne sono a centinaia per tutti i casi che ritrovate online. C'e' da sbizzarrirsi. Poi lasciando fuori la lingua e l'analisi logica, uno puo' buttarsi sui congiuntivi di D'Onofrio dell' udc oppure direttamente sui proclami vergognosi dei leghisti. Per non parlare dei gestacci con ditomedioalzato (leggi santanche') o ai proclami sull' uso della forza sparati da larussa. Per concludere una spruzzata di espressioni colorite verdi-padane, dal celodurismo, al prenderemo i fucili, ai trecentomila alpini bergamaschi pronti con lo schioppo, alla sterilizzazione dei posti occupati da immigrati, alla pulitura delle verdi chiappe con tanto di tricolore italico,...insomma. Non completa, ma degna rappresentanza della giungla italica. Potrei aggiungere tutto quello che dice berlusconi citando male malissimo in modo completamente artefatto la Storia. Ignoranti. Ecco cosa sono. Non commento altro, perche' voi come compagni di banco vi vergognereste per loro. Ma questi sono quelli che tengono il potere in Italia. Questo il livello, una parte del livello che tolleriamo. Forse dovremmo avere piu amor proprio.

mercoledì 10 marzo 2010

conoscere

conoscere, imparare, essere curiosi di capire cio' che accade, cio' che sta' intorno a noi. i nostri passi non sono scorrelati dalla realta'; sono fortemente, dannatamente legati agli avvenimenti di cui siamo talvolta spettatori passivi e alle persone protagoniste o comprimarie dei medesimi.
leggere, scrivere, esprimere i propri pensieri, aiutano a capire. ci aiutano a capire cosa abbiamo capito.

martedì 9 marzo 2010

21:15 Il Tribunale: "Documentazione incompleta" inizio TESTO 228 "All'interno della suddetta scatola è stato rinvenuto esclusivamente l'elenco dei sottoscrittori e i relativi certificati elettorali". Questo quanto riportato in uno dei passaggi del provvedimento adottato dai magistrati dell'ufficio circoscrizionale elettorale presso il tribunale che ha ricusato la lista provinciale del Pdl depositata ieri. Secondo il tribunale, dunque, anche nell'eventualità che il decreto legge approvato venerdì dal governo sia applicabile alle elezioni regionali del Lazio, "i presupposti per l'ammissione della lista provinciale presentata ieri difettano" in quanto "stante la presenza dei delegati incaricati della presentazione nei locali del tribunale" lo scorso 27 febbraio, "la prescritta documentazione" era incompleta.

una mattina di consolato...

...all' uffio notarile, una signora all' impiegata: " si sono io questa. Sposata in Martinica, vivo 5 mesi qui a Paris, gli altri 6 in Grecia. E lavoro a Lecce.".......
Mi chiedo quindi che fara' nel mese che manca......si riposera' ...(?!)
^__^ ;
desolante osservare questo paese, l'Italia, sfaldarsi davanti ai miei occhi. lontani. io triste, sbigottito ed impotente. lontano. si perde coesione sociale. si perde senso della collettivita'. si arriva a ritenere che neanche le civili semplici regole del vivere comune siano meritevoli di essere rispetttate. e vincere le elezioni non e' per il bene comune, e' per se' stessi, per sentirsi piu' bravi, piu' forti, per il potere. il potere di amminstrare poltrone e comandare persone. 30 anni ci hanno completamente spento il cervello, affumicato l'olfatto, velato gli occhi. il nostro sentire non e' comune; il nostro sentire e' alieno, al resto delle persone estranee che guardano a noi italiani come un popolo di circensi sbandati. Ho letto appena due giorni: sia tornati all' 8 settembre. Lo sento: sbandamento completo. Come belve affamate, ci si avventa sbavando sul tozzo di pane senza ritegno, ringhiando all' avversario per intimorirlo ed allontarlo. Questo e' cio' che accade in Italia. Cio' che tutto noi vediamo. Cio' a cui ci stiamo ormai abituando. Pure i nostri figli dovranno abituarsi? Non ci siamo abituati al fascimo, o forse se non avesse preso una brutta piega sanguinaria, forse ci saremmo tranquillamenti adagiati? MI chiedo davvero come farlo capire alle persone, come far si' che il bene per la res pubblica diventi un sentimento comune. Cosa hanno in testa le persone per accettare questo stato degradante delle cose? a che livello dovremmo ancora scendere, fino a raschiare il fondo, per capirlo?

lunedì 8 marzo 2010

oggi...

...visita all Cite' National de l' Histoire de l' Immigration. molto molto interessante, siccome in molti siamo migranti su questa terra ormai (anche se vi sono persone che lo negano e non vogliono accettarlo). Per dare un dato, dopo ascesa del fascismo in italia, gli italiani costituivano in francia la comunita' di immigrati stranieri piu estesa. pas mal! dovremmo ricordarcelo piu' spesso.per noi e per i tanti stranieri che malmeniamo di fatto a gesti e a parole nel nostro paese.

martedì 2 marzo 2010

sembra primavera oggi a modena. e per la prima volta, forse, da quando son partito, mi sento in pace con me stesso e con le mie amicizie qui. finalmente!

giovedì 18 febbraio 2010

primavera....

qui esce il sole, e sembra quasi che la primavera inizi a forzare l'inverno.
chissa'.... a modena la primavera e' stupenda! speriamo di tornare prima o poi.
finche' crederemo di non avere il diritto di impicciarci delle sorti del mondo, ben protetti nella nostra bolla dorata di giovinezza, allora non avremo mai mai e poi mai alcun diritto di rimostranza nei confronti delle cose che non vanno. Finche' delegheremo altri di pensare alle nostre esigenze, cullandoci nell' illusione, vana per altro, di non essere pronti, di non avere esperienza, di non avere le competenze, di lasciar "fare ad altri piu' esperti" di noi, non avremo alcuna speranza di capire e di cambiare. noi stessi e la realta' attorno a noi. non esistono eta' giuste o adatte. esiste la presa di coscienza di cio' che ti accade intorno. solo quella.

mercoledì 17 febbraio 2010

ascolto gli Skiantos e mi manca un po' casina mia...
sali sul metro o sulla rer a paris e subito sei sommerso di persone che mendicano qualche spiccioli, ticket restaurant per poter mangiare la sera. Per loro stessi e le loro famiglie. Cammini per le strade di Paris e ad ogni angolo trovi qualche sans-abris rannicchiato nel suo sacco a pelo su un marciapedie o in un qualche piccolo androne forse piu caldo degli altri.
Hai attorno a te decine, forse potremmo dire centinaia di persone completamente trasparenti ai nostri occhi che vivono di elemosina e di cio' che noi scartiamo. E la loro dignita' li porta nemmeno in inverno con temperature rigidissime ad accettare l' ospitalita' dei ricoveri appositamente allestiti per loro.

E poi ti soffermi a leggere sui quotidiani la vicenda di tangenti, malversazione corruzione legata alla protezione civile, direi ex. Ormai protegge solo gli interessi dei corrotti. Persone che si sono arricchite oltre ogni modo, parenti amici colleghi e politici. Tutti a sguazzare nello stagno degli appalti truccati. Tutti a gozzovigliare come bestie tra lusso e prostitute. L' eccesso. Sfrenato. Umori animali, forse ancestrali.

Questo e' il rovescio della medaglia della nostra squisita, evoluta e culturalmente preparata societa'. Tutto questo da' il voltastomaco. Completo rifiuto e disgusto.

Riusciremo a cambiare? almeno noi? riusciremo a rendere giustizia a chi la merita davvero? a mettere sullo stesso piano le persone? raddrizzeremo le cose storte di questo mondo, diceva Gianni Rodari? non lo sappiamo. Speriamo almeno di non cadere ancora.

Che Guevara diceva, rivolto ai suoi figli:
"Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo." Io? Noi?

mercoledì 27 gennaio 2010

Gure bazterrak



Maite ditut
maite
geure bazterrak
lanbroak
izkutztzen dizkidanean
zer izkutatzen duen
ez didanean ikusten uzten
orduan hasten bainaiz
izkutukoa...
nere barruan bizten diren
bazter miresgarriak
ikusten.

Amo nuestros rincones
cuando la niebla
me los esconde
cuando no me deja ver
que es lo que oculta
pues entonces comienzo a desvelar
lo guardado…
aquellos rincones
que comienzan
a surgir dentro de mi

(traduccion perfecta no existe)

domenica 17 gennaio 2010

and the winner is....

boh?! benasque, barcelona, donostia paris....I don't know where to go!

Yesterday at dinner: one coulombian guy, one iranian, one brasilian girl, three
italians...common language spaghetticastillano. so cool!

i suggest you this place in donostia, the most donostiarro one I've been up to now:
Le Bukowski
http://www.lebukowski.com/

strange city this one. have fun!