mercoledì 17 febbraio 2010

sali sul metro o sulla rer a paris e subito sei sommerso di persone che mendicano qualche spiccioli, ticket restaurant per poter mangiare la sera. Per loro stessi e le loro famiglie. Cammini per le strade di Paris e ad ogni angolo trovi qualche sans-abris rannicchiato nel suo sacco a pelo su un marciapedie o in un qualche piccolo androne forse piu caldo degli altri.
Hai attorno a te decine, forse potremmo dire centinaia di persone completamente trasparenti ai nostri occhi che vivono di elemosina e di cio' che noi scartiamo. E la loro dignita' li porta nemmeno in inverno con temperature rigidissime ad accettare l' ospitalita' dei ricoveri appositamente allestiti per loro.

E poi ti soffermi a leggere sui quotidiani la vicenda di tangenti, malversazione corruzione legata alla protezione civile, direi ex. Ormai protegge solo gli interessi dei corrotti. Persone che si sono arricchite oltre ogni modo, parenti amici colleghi e politici. Tutti a sguazzare nello stagno degli appalti truccati. Tutti a gozzovigliare come bestie tra lusso e prostitute. L' eccesso. Sfrenato. Umori animali, forse ancestrali.

Questo e' il rovescio della medaglia della nostra squisita, evoluta e culturalmente preparata societa'. Tutto questo da' il voltastomaco. Completo rifiuto e disgusto.

Riusciremo a cambiare? almeno noi? riusciremo a rendere giustizia a chi la merita davvero? a mettere sullo stesso piano le persone? raddrizzeremo le cose storte di questo mondo, diceva Gianni Rodari? non lo sappiamo. Speriamo almeno di non cadere ancora.

Che Guevara diceva, rivolto ai suoi figli:
"Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo." Io? Noi?

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