lunedì 1 ottobre 2007

Io non mi accontento....

Io non mi accontento di guardare la tivi.
Non mi accontento di ascoltare le voci che mi passano accanto.
Non mi accontento della solita routine quotidiana...
metro-boulot-dodo'
uff.
Avere 28 anni e ritenere tutto gia' predisposto, tutto pianificato, tutto acquietato.
Ritenere che non vi siano spazi da reclamare, che non vi siano possibilità di riscatto o di miglioramento.
Accettare il quotidiano si, okay, ma di poter pensare di non cambiarlo o di tentare almeno, no questo
non l'accetto. Al tempo stesso non accetto il rimbambimento collettivo, proposto da non si sa chi onestamente,
contestato dai più ma accettato e perpetrato
da molti con il solo scopo di ottenebrarsi la mente con ritrovi per aperitivi, feste, ritrovo per aperitivo, festa,
cena di qui e ritrovo di la' per la cena costi', ah forse forse ci puo' scappare un concerto di tanto in tanto,
ma non è garantito...sai di questi tempi...ooohh! ma dove stiamo??
Stiamo, ecco cosa, stiamo ho detto bene, stiamo e non siamo, ma neanche saremo, ma stiamo senza muoverci...
quindi fermi, non moto, ma stasi.
e se stai allora non puoi pensare di spaziare oltre i tasti della tastiera o del telecomando o del campanello
del citofono o del portable. Se stai e non vai, forse perdi qualcosa, anche se non lo puoi sapere non avendo avuto
magari un' occasione in precendenza. E la precedenza implica cedere il passo a qualcosa, ma qualcosa che si muove
e se non puoi cedere il passo o stai fermo tu o è il resto che non si muove intorno a te.
Allora da che parte ci troviamo?

Dovrei rompere meno le scatole...a me stesso e agli altri...sono uno che rompe a cui non va mai bene nulla...
E che vorrebbe muoversi, il corpo puo' anche stare, la mente i pensieri no, meglio muoverli.
E non voglio nemmeno scomodare eraclito.

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