sabato 22 settembre 2007

Qui non e' Hollywood...

Infatti e sento che se finora, negli anni passati, tutto era (azzardo!) perfetto, incantevole, come dipinto in un quadro bucolico, ora da un paio d'anni a sta parte, qualcosa si e' rotto, qualche ingranaggio deve aver perso un dente e l'olio deve essere esaurito. Sta di fatto che il quotidiano mio si e' fatto piu' difficile, piu' spigoloso, specialmente nei rapporti personali. Che qualcosa si sia rotto, incrinato e' fuor di dubbio con le persone intorno, e sento proprio che a me il mondo e' male, direbbe leopardi, e siccome non posso ritenermi tale, dico solo che a me continua a mancare qualcosa. Nel momento in cui scopro in me passioni nuove e sincere, vive, che mi riempiono, vedo allontanarsi sempre più inesorabilmente le persone che con me hanno condiviso i migliori momenti e i sentimenti piu veri e profondi degli ultimi 10 anni. Non e' poco e non e' banale.
Il tessuto sociale intorno a me si sfalda, e mi ritrovo con i piedi nella sabbia, le orme attorno svaniscono cancellate prima che mi possa voltare a guardarle.
E sento che mi manca qualcosa, che qualcosa si agita dentro chiedendo di uscire ma non trovo risposta o forse l'avrei e non riesco a dirmela.
Improvvisa difficoltà di comunicare, di condividere passioni o idee comuni che impedisce di parlare oltre la banalità quotidiana o del fine settimana. Il ritrovarsi spaesato domandandosi cosa sarà nei prossimi anni...e dicendosi forse la soluzione e' fuori di qui, forse conviene scappare oltre i confini per non vedere, per non sentire. Dire e non dire. Domandarsi cosa c'è che non vada e nn capire. E magari aspettare una domanda, una telefonata, aspettare un: >ciao, come va? cosa ti va di fare? cosa hai fatto oggi? cosa farai domani?<
chi sei? ma soprattutto cosa sei e cosa vuoi comunicare con il tuo modo di essere, senza giudizi pero, senza essere giudicati per questo. Interesse io ne sono convinto, manca questo, manca considerazione.
Io eterno insoddisfatto, o eterno curioso, ma forse neanche tanto, ma sempre irrequieto, vorrei fare tutto e non capisco perche mi ritrovo solo. o quantomeno non capito per questo. Gia' ho questo dannata idea "del non capito", da adolescente, ma in fondo, chi vuol crescere? rimango legato alla mia terra e alla mia infanzia poi adolescenza e mi cullo nel ricordare il passato....no non e' proprio cosi'. E' piu' un cercare di riscoprire quello che e' nel mio passato e della mia terra ma guardando avanti e capire significa interessarsi, leggere, ascoltare. E questo a volte implica anche muoversi di più del solito, più dinamismo e voglia di nuovo. Ma questo non e' capito, non lo sento tale. E mi manca "ascoltare", "essere ascoltato" per la precisione, no, non lo trovo, non lo sento (!) non capisco neanche perché. E di qui ascolto poco anch'io forse, e mi chiudo...ma non capisco. Forse dovrei propormi io, ma sono un po deluso, perche onestamente non mi sento ascoltato, poco considerato (azzardo ancora.). Basterebbe chiedere, come va..basterebbero a volte due parole...o cercare di capire perche' io sono come sono, perche' dico cio' che dico, perché ...perché...perché....
oggi telefono io. vediamo.
quest'anno non e' stato facile per i rapporti interpersonali...non proprio.
previsioni per il prossimo non pervenute. si attendono conferme.
o domande.

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