lunedì 25 aprile 2011

...e questo e' il fiore del Partigiano morto per la liberta'.

Buon 25 Aprile a tutti!
io mi auguro che ognuno di noi possa avere un momento di riflessione sulla Liberazione d' Italia dal nazifascismo e soprattutto su cosa sia stata la lotta di Resistenza in Italia, dal '43 al '45. Per capire dove stiamo andando, e' vero che dobbiamo prima apprendere da dove siamo venuti. Voler considerare la nostra storia passata ormai vetusta, archiviata in modo passivo come priva di esempi ancora attuali continua ad essere un errore. Un errore che stiamo pagando con la presenza nel nostro paese di fascimi piu o meno evidenti che passano strisciando tra le persone che fingono di non vedere, che accettano passivamente e che si rendono colpevoli di un ritorno all' imbarbarimento della societa' italiana. Dovremmo rileggere tutti cosa furono quei giorni di Resistenza con gli occhi dei protagonisti, per capire cosa fu davvero il nazifascismo per l' Italia.
Fu una guerra di Liberazione e di Resistenza di una parte di italiani che non si vollero arrendere agli orrori e alla barbarie di un regime sanguinario. E l' Italia che nel 1946 ha promulgato la Costituzione e' nata proprio anche da questi gesti di coraggio e sacrificio. Auguro a tutti davvero una sana riflessione.

e qualche lettura:

Mirco Dondi: La lunga liberazione, Roma, Editori Riuniti
Ermanno Gorrieri: La Repubblica di Montefiorino. Per una storia della Resistenza in Emilia
Ermanno Gorrieri e Giulia Bondi : Ritorno a Montefiorino. Dalla Resistenza sull’Appennino alla violenza del dopoguerra
Cesare Pavese: La luna e il Falo'
Italo Calvino: Il sentiero dei Nidi di Ragno
Beppe Fenoglio: Il partigiano Johnny
Giorgio Bocca: Partigiani della montagna; Partigiani della Pianura
C. Silingardi, Una provincia partigiana. Guerra e Resistenza a Modena
C. Silingardi: Storia Modenese dell' Antifascismo

mercoledì 6 aprile 2011

e come cita Yaya...

“La vraie liberté, c’est avoir le droit de se tromper. Tu as le droit de merder, tu es libre. La réussite n’est jamais une preuve de liberté alors que l’échec est toujours une preuve de liberté. Il faut se tromper, il faut faire des erreurs. Il faut se casser la gueule. Il faut avoir mal, il faut pleurer. Et parfois on dit des bêtises, mais ça n’a pas d’importance.”


e intanto metto un pizzico di zucchero nella passata per renderla meno acida...

martedì 5 aprile 2011

altro paese, la stessa scrivania..

Da Paris, a Donostia, ma ho conservato con ostinata gelosia la stessa scrivania che avevo a Paris. Manco e' mia, e' di Matteo...ancora piu' persone cosi che incrociano la mia strada.
In questo periodo forsennato, conservo poco equilibrio, poco contatto con la realta' e tanti dannati sogni. La speranza di rientrare dove ho i miei affetti. La speranza di rivedere chi e' dall' altro capo del mondo. La speranza di trovare un' occupazione decente, che non mi faccia rimpiangere troppo sta dannata fisica. E cmq, rimpiango i momenti di Paris, anzi...non e' che li rimpiango, mi mancano. Ne vorrei rivevere molti, da quelli piu melancolinici, ai piu' esaltanti, passando da tutti i luoghi cari...e ce ne sono. da la tombe issoire a place de vosges, dalla butte agli onnipresenti quai del st martin, rue st marthe, la cordonnerie, gli zozzi, oddio...troppi posti. troppe emozioni. non me ne sono mai andato. forse mai me ne andro'...rimane sempre quel fil rouge.
paris ti tocca una volta, ti tocca per sempre.